Il Governo accelera sulla nuova strategia per Poste SpA. Respinto, in Commissione Finanze, il progetto di legge di iniziativa popolare che mirava al ritorno dell'azienda nella pubblica amministrazione. Questo porta l'esecutivo a proseguire con il piano già in campo che punta a una gestione più "manageriale" dell'impresa. Le Poste restano comunque di proprietà dello Stato pur essendo una società per azioni, sottolineano i rappresentanti del Congresso.
A fare il punto sui progetti sono il segretario di Stato competente, Federico Pedini Amati, in Aula, e il direttore generale, Gian Luca Amici, in collegamento da remoto. Discussione alla quale si sono aggiunti i Segretari alle Finanze e agli Interni. Pedini Amati ribadisce l’obiettivo del pareggio di bilancio nel breve periodo e ripercorre i passaggi che hanno portato alla ristrutturazione dell’attività. Sul fronte dell’interazione con Poste Italiane, parla di buoni rapporti con l’Italia che hanno fatto ottenere a San Marino “tariffe dedicate”. Riferimento, poi, alle aperture sul fronte della consegna dei pacchi Amazon e ai passi avanti sul sistema di firma elettronica.
Sulla riorganizzazione aziendale, Pedini Amati ricorda gli alti costi del personale ma ribadisce che nessuno dei dipendenti è stato “mandato a casa”. E si va verso l’accorpamento dell’Ufficio filatelico e numismatico con Poste SpA. Quest’ultima, ribadisce il segretario agli Interni, Elena Tonnini, rimarrà di proprietà pubblica. I dipendenti di Poste, spiega, potranno scegliere se aderire o meno alle nuove modalità di contrattazione dell’azienda.
San Marino RTV